L’istmocele consiste in una dilatazione sacciforme a livello del canale cervicale in corrispondenza della pregressa cicatrice da taglio cesareo.
In poche parole è una specie di ernia, di scodella dove si raccoglie il sangue mestruale, il cui ristagno provoca infiammazione e a volte dolori pelvici.
Il sangue fermo viene poi eliminato nei giorni successivi sotto forma di stillicidio persistente scuro e maleodorante.
La donna affetta da questa patologia accusa perdite di sangue scuro dopo la regolare mestruazione che durano anche diversi giorni, di cattivo odore, a volte dolori pelvici dovuti alla infiammazione concomitante. Può avere anche difficoltà a concepire perché l’ istmocele può interferire sulla migrazione degli spermatozoi attraverso il canale cervicale e ritardare così la fecondazione.
Il sospetto viene posto alla semplice visita, valutando i sintomi riferiti dalla paziente. Una ecografia transvaginale evidenzia una sacca rotondeggiante, ecopriva, di dimensioni varie a seconda della grandezza dell’istmocele a livello del canale cervicale.
L’isteroscopia, esame essenziale per la diagnosi, conferma la presenza dell’istmocele, la sua sede, la dimensione, la presenza di flogosi concomitante, la fuoriuscita di sangue scuro e fornisce l’indicazione assoluta all’intervento di riparazione mediante isteroscopia operativa.
In anestesia generale si introduce il resettore, si stabilisce un lavaggio per eliminare il sangue residuo e ottenere una ottima visibilita’ del campo operatorio e con ansa obliqua termica si reseca tutti i bordi anteriori e laterali dell’istmocele in senso orario o antiorario fino a “spianarlo” completamente, riducendo così notevolmente la profondità della fovea dove si raccoglieva il sangue mestruale e favorendone il deflusso completo nel corso delle mestruazioni successive. Il risultato è garantito nell’oltre l’80% dei casi.