Nella mia esperienza è molto dolorosa e quindi non eseguibile in ambulatorio senza anestesia al massimo nel 2% dei casi. Negli altri 98% l’esame in verità dovrebbe durare 1 o 2 minuti, è indolore o produce al massimo un fastidio come crampi sovrapubici simili a quelli di una mestruazione che scompaiono rapidamente senza fare alcuna terapia.
La riuscita dell’esame e l’accettabilità da parte della paziente dipendono dall’uso di una tecnica corretta, da una strumentazione adeguata ed efficiente, dall’abilità dell’operatore che deriva da un training adeguatoe dal numero di isteroscopie eseguite
Se i sanguinamenti uterini anomali (A.U.B. metrorragie, menorragie, menonetrorragie, stillicidio ematico) compaiono in età fertile bisogna fare una visita ginecologica con ecografia e se si trova un endometrio ispessito, si sospetta la presenza di neoformazioni endouterine (polipo, mioma, residuo abortivo o placentare ecc...ecc...) è necessario sottoporsi ad una isteroscopia diagnostica
Se invece si presentano in menopausa o post-menopausa è indispensabile eseguire quanto prima una isteroscopia diagnostica tanto più velocemente quanto l'età e lo spessore aumentino. Anche in questo caso bisogna distinguere se si tratta di perdite ematiche disfunzionali premenopausali o di patologie endouterine quali polipi, miomi, iperplasia endometriale tipica o atipica, cancro dell'endometrio
L'isteroscopia diagnostica fa fare una diagnosi definitiva perché permette di esplorare la cavità uterina in maniera diretta e di eseguire se necessario una biopsia mirata.
Se la donna è giovane, in età fertile o in programma per una fecondazione assistita (PMA), è possibile eseguire prima una terapia medica e poi una resezione isteroscopica della lesione maligna, ottenere la gravidanza e asportare l’utero solo dopo aver partorito
Noi consigliamo di eseguire una isteroscopia diagnostica all'inizio della terapia medica (cosiddetto tempo 0) allo scopo di poter valutare con precisione gli eventuali ispessimenti endometriali che potrebbero comparire in seguito
Il protocollo successivo prevede una visita oncologica con ecografia TV all'anno. Se lo spessore dell'endometrio rimane invariato non facciamo nulla. Se invece tende a crescere allora ripetiamo l'isteroscopia così come se compare un sanguinamento uterino anomalo.
I criteri di controllo che inducono a sottoporsi ad una isteroscopia diagnostica sono:
- in caso di AUB la presenza di patologie arriva al 67% e di queste 19% sono E.I.N.(iperplasie atipiche) o cancro dell’endometrio
d) in caso di aborto interno un tempo si procedeva con un raschiamento mediante curette o con aspirazione. Oggi si preferisce eseguire una isteroscopia operativa per rimuovere solo l’aborto evitando così di traumatizzare inutilmente tutte le pareti uterine ma peggio col rischio di provocare aderenze, amenorrea e sterilità
Fino a un po’ di tempo fa se la donna desiderava chiudere le tube poteva chiedere l’applicazione ambulatoriale di un dispositivo denominato ESSURE
Da circa 2 anni però è stata tolta dal commercio sia per motivi di mercato che per la comparsa di effetti collaterali in pochi casi su circa un milione di applicazioni.
Al momento la sola modalità per eseguire una sterilizzazione tubarica e’ eseguire una salpingectomia o una resezione parziale delle tube in laparoscopia e in anestesia generale
L’intervento è consigliato nella prima fase del ciclo mestruale. Le pazienti che non utilizzano un mezzo contraccettivo debbono astenersi dai rapporti sessuali nel ciclo durante il quale viene eseguito l’intervento.
Dal 1° colloquio è bene far passare un periodo di tempo per una riflessione che può variare da una settimana a 3 mesi circa per permettere eventuali ripensamenti.
Noi la sconsigliamo in giovane età e a donne nullipare. La sola condizione è la firma del consenso da parte della paziente e quello del partner se la paziente lo desidera
Sì è vero. Io da quando eseguo isteroscopie e cioè da circa 30 anni, non faccio più raschiamenti. E’ un esame alla cieca, che in molti casi non riesce a fare una diagnosi per mancato prelievo di materiale, ma che soprattutto provoca traumatismi inutili sulle pareti uterine rischiando di provocare formazioni di aderenze che impediscono la visualizzazione futura della cavità uterina o la perdita della fertilità. L’isteroscopia permette di eseguire una biopsia mirata senza fare danni e può essere eseguita anche in presenza di un sanguinamento anche abbondante.
In menopausa è preferibile toglierlo sempre soprattutto se sanguina e se è grande. Infatti in una percentuale di casi può presentare all’interno delle cellule atipiche o francamente tumorali, percentuale che aumenta col progredire dell’età fino ad arrivare oltre il 60 % di probabilità dopo i 70 anni. In periodo fertile consiglio comunque di toglierlo perché può sanguinare, crescere e, per le donne che desiderano una gravidanza, può comprometterne il buon esito dal momento che secernono una sostanza tossica sia per l’impianto dell’embrione che per la prosecuzione della gravidanza. Inoltre dal momento che, se sono piccoli, possono essere tolti in ambulatorio nel corso di una isteroscopia diagnostica, non ha alcun senso tenerli soltanto sotto controllo
Una volta escluso che il problema derivi dal partner maschile, quasi tutti i centri di sterilità oggi richiedono, tra gli esami diagnostici, l’esecuzione di una isteroscopia.
La scarsa invasività e la sicurezza dell’isteroscopia ambulatoriale, associate al desiderio della coppia infertile di raggiungere in tempi rapidi obiettivi diagnostici spesso fonte di ansie ed incertezze, rendono tale metodica raccomandabile nella valutazione diagnostica della cavità uterina, nell’ambito di un corretto percorso diagnostico riproduttivo. LINEE GUIDA S.E.G.I.)
In una percentuale significativa di casi infatti si trovano all’isteroscopia patologie che provocano o contribuiscono a provocare la sterilità. L’isteroscopia diagnostica poi è tassativa quando, in un percorso di P.M.A. (procreazione medico-assistita) si siano verificati uno o più insuccessi